Meglio nudi!

Perché nudi si sta meglio

Nudi in sauna

Posted by meglionudi su 13 novembre 2006

Un ambiente adatto a praticare la nudità, in particolare d’inverno quando altre possibilità sono precluse, è la sauna. Va precisato che non ha senso parlare di saune nudiste o naturiste perché, indipendentemente dall’essere nudisti o no, la sauna va fatta nudi. Al limite, se proprio si vuole, ci si può coprire con un asciugamano, ma non si deve assolutamente entrare in sauna con il costume da bagno: il costume infatti impedisce la traspirazione nelle parti coperte, inoltre i tessuti dei costumi da bagno non sono pensati per sopportare le temperature che si raggiungono in una sauna, e possono risultare nocivi. Purtroppo nelle saune italiane è molto diffuso addirittura l’assurdo obbligo di indossare il costume, cioè il divieto di fare la sauna come è giusto e salutare farla.

Se però si ha la fortuna di poter andare in un centro dove si fa la sauna correttamente (e non c’è bisogno di andare in Finlandia… è la norma in Austria e Germania, mentre in Italia per esempio sono diffusi in Trentino – Alto Adige), allora è un’occasione da sfruttare sia per il piacere della sauna che per il piacere della nudità. In centri di questo tipo, infatti, la nudità è vissuta come qualcosa di assolutamente naturale, perché è così che si pratica quel tipo di attività… un po’ come levarsi le scarpe prima di entrare in piscina: una cosa normale, nessuno ci fa caso. Questa caratteristica li rende anche un luogo adatto ai neofiti del nudismo, che hanno la possibilità di sperimentare la nudità in comune in un ambiente rilassato e improntato al benessere, dove tutti sono nudi, ma che non è caratterizzato come “nudista” e quindi appare, in un certo senso, meno “arduo” da provare.

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Le mie prime volte a piedi nudi

Posted by meglionudi su 3 ottobre 2006

Fin da bambino sono sempre stato attratto dall’idea di poter stare nudo e scalzo… A parte però qualche “esperimento” in casa quando ero solo, sono a lungo rimaste delle fantasie che sotto sotto mi intrigavano ma che consideravo bizzarre e anche un po’ sconvenienti. Ho poi scoperto l’esistenza (in teoria) del nudismo, ma purtroppo non è una cosa facile da sperimentare realmente, per cui è ahimè rimasto per lungo tempo solo un “vorrei provare”… Ha invece avuto conseguenze più immediate lo scoprire per caso su Internet l’esistenza dei “barefooters”: c’era dunque gente a cui piaceva andarsene in giro a piedi nudi e che metteva addirittura in rete siti con foto, articoli e consigli per invitare a fare altrettanto! Dato che stare a piedi nudi, al contrario di stare nudi, è una cosa che si può provare a fare con relativa facilità, questa scoperta mi ha spinto a provare un po’ anch’io, visto che a quanto pareva non ero l’unico al mondo ad avere questo bizzarro desiderio. Approfittando dei momenti in cui ero a casa da solo ho allora cominciato a lasciar perdere le ciabatte e a starmene in casa scalzo, e ho provato a camminare un po’ in giardino a piedi nudi: ricordo che la scoperta della sensazione del contatto con l’erba umida è stata meravigliosa.

Un giorno poi, mentre ero in giro in bicicletta lungo il fiume, mi è capitato di percorrere tra l’altro un tratto di sentiero tra gli alberi dove non passava quasi nessuno. Tornando mi sono detto: beh… perché no? Così sono sceso dalla bicicletta, mi sono guardato i piedi, ho esitato un po’… ho tolto i sandali e appoggiato i piedi nudi sul terreno… qualche altro attimo di esitazione e poi mi sono incamminato sul sentiero scalzo, con la bici a mano. Mentre mi levavo i sandali pensavo una cosa tipo “Ma che sto facendo? Ma lo voglio proprio fare davvero?” e così pure mentre muovevo i primi passi a piedi nudi… e poi pensavo “E se mi vede qualcuno?”. A parte questo comunque, appoggiando i piedi scalzi sul terreno e cominciando a camminare ho provato, con un certo stupore, una sensazione molto diversa da quello che mi aspettavo e che avevo provato in precedenza. Camminare scalzi sul parquet o sui tappeti di casa infatti è piacevole ma non è certo una sensazione “forte”, e un piede nudo nell’erba penso che l’abbiano messo tutti… ma camminare a piedi nudi su quel sentiero con un po’ di sassolini era decisamente un’altra cosa. Di solito quando cammino sono abituato a vedere con gli occhi, sentire i suoni e gli odori… invece stavo sentendo il terreno, provavo un forte insieme di sensazioni che venivano dai miei piedi, e a cui non ero per niente abituato. Da qualche parte avevo letto che le prime volte che si cammina a piedi nudi è un po’ come sentire una sinfonia dopo aver portato per una vita i tappi nelle orecchie, cioè una sensazione quasi assordante… beh, proprio così. Quei sassolini che alla vista mi sembravano piccoli e insignificanti (e che quando non ero scalzo a dire il vero non avevo praticamente nemmeno notato), li sentivo benissimo sotto i piedi nudi, e spesso mi sembravano aguzzi. Non sentivo dolore, ma spesso fastidio, però ho continuato fino al termine di quel tratto di sentiero (che comunque era breve, avrò camminato per dieci minuti soltanto), poi dato che ero quasi arrivato in città, mi immettevo su una strada di campagna non più in mezzo agli alberi e dove passava gente, e mi sentivo i piedi un po’ indolenziti, ho rimesso i sandali (e devo dire che desideravo abbastanza farlo). In quel momento, altra cosa che mi ha colpito: mi è sembrato di rimettermi i tappi nelle orecchie. Voglio dire che nonostante i sassetti aguzzi e i piedi indolenziti, la mancanza di quelle sensazioni di poco prima non mi sembrava una bella sensazione. Insomma, quell’esperienza a piedi nudi è stata una cosa strana, anche se non la definirei particolarmente piacevole… mi sono però detto che forse camminare sempre con le scarpe è un po’ come andare in giro con il naso tappato: certo, eviti i cattivi odori, ma ti perdi anche un sacco di profumi e comunque ti perdi tantissime sensazioni.

Quell’eperienza comunque è rimasta sostanzialmente isolata, e le mie successive “prove” a piedi nudi sono avvenute un anno dopo, l’estate successiva. L’idea di camminare scalzo, e il ricordo della prima “strana” esperienza e delle sensazioni che mi aveva dato, continuavano a stuzzicarmi. Così, avevo continuato a stare un po’ scalzo in casa quando potevo, e quando sono andato al mare mi sono “esercitato” un pochino. Lì infatti l’ambiente era propizio: data la vicinanza della spiaggia capitava di vedere alcune persone (soprattutto ragazzi) a piedi nudi anche in paese, per cui la cosa non dava molto nell’occhio. Lì mi sono concesso allora alcune brevi passeggiate a piedi nudi (qualche decina di minuti per volta), andando e tornando dalla spiaggia scalzo o girando per il paese scalzo. Anche se continuavo ad esitare un po’ al momento di levarmi i sandali, quelle camminate a piedi nudi mi piacevano: provavo solo un po’ di fastidio in certi tratti dove l’asfalto era più granuloso, ma nel complesso mi sentivo bene e sentivo di fare una cosa che mi piaceva.

Tornato a casa, ho deciso di riprovare il sentiero dell’anno precedente, quello della mia prima esperienza. Sono andato ancora sul posto in bicicletta, ma stavolta un po’ più in là, in modo da fare un tratto lungo circa il doppio (cioè circa venti minuti di cammino). Sono sceso dalla bicicletta, mi sono guardato intorno, mi sono guardato i piedi… ho esitato un po’ come al solito e poi ho tolto i sandali, e mi sono incamminato a piedi nudi. Beh, con mia grande soddisfazione ho notato che provavo ancora un po’ di fastidio (e mi sono anche reso conto che come “palestra” per la prima volta mi ero scelto un terreno un po’ difficile) ma che l’esperienza era decisamente piacevole. Era veramente bello sentire il terreno sotto i piedi nudi, sentire i tratti più caldi (quelli al sole) e quelli più freschi (in ombra), quelli di terra umida e compatta e quelli quasi sabbiosi, sentire le diverse sensazioni date dall’erba, dalla terra, e anche dai sassolini… per non parlare del fango, affondare i piedi nudi nel fango è stupendo! E poi provare il piacere infantile di lasciare l’impronta del proprio piede nudo nella terra (tra l’altro ho notato che a piedi nudi si lasciano orme più leggere che con le scarpe). Ciò che comunque mi ha convinto del fatto che mi piace camminare a piedi nudi è il fatto che, al contrario dell’anno precedente, poi non avevo nessunissima voglia di rimettermi i sandali… e quando l’ho fatto ho provato una sensazione strana, un po’ come se mi avessero appena fatto un’anestesia. Mi sono reso conto che chi non ha mai camminato scalzo non ha la minima idea della varietà delle superfici e dei terreni su cui passa, e soprattutto non ha la minima idea dell’incredibile gamma di sensazioni che queste superfici potrebbero dargli se ci camminasse sopra a piedi nudi.

Da allora, ho camminato a piedi nudi spesso, e sono tornato molte volte su quel sentiero della prima esperienza. Ogni volta che posso farlo, provo lo stesso senso di benessere e libertà… ovviamente, come ho scoperto e sperimentato poi, è molto meglio stare completamente nudi, ma quando non è possibile (cioè, purtroppo, quasi sempre), lo stare almeno a piedi nudi è un piccolo grande piacere da non sottovalutare, anche perché è veramente a buon mercato.

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A piedi nudi

Posted by meglionudi su 30 settembre 2006

Questo blog è dedicato allo stare nudi, e ovviamente quando dico nudi intendo completamente nudi, piedi compresi… Uno dei molti aspetti positivi dello stare nudi è il poter sperimentare le nuove e intense sensazioni che derivano dall’eliminazione delle barriere che impediscono al nostro corpo di entrare in contatto con l’ambiente; ebbene: i piedi sono forse la parte del corpo in cui questo contatto è più forte, per cui stare a piedi nudi è a mio avviso un elemento essenziale del nudismo.

Camminare a piedi nudi è un’esperienza molto bella, e permette di scoprire un mondo nuovo e inesplorato di sensazioni tattili. È incredibile la varietà di stimoli e segnali che differenti terreni possono trasmettere, e camminando a piedi nudi ci si rende conto che avere sempre le scarpe ai piedi è un po’ come avere sempre le orecchie tappate: ci si perde una grossa fetta di sensazioni che l’ambiente circostante ci trasmette.

Purtroppo, così come ci sono ragioni “ambientali” per cui non è possibile stare nudi (per esempio se fa freddo), alcuni terreni rendono difficile o impossibile fare a meno delle calzature… stare a piedi nudi deve infatti essere un piacere, e camminare scalzi sull’asfalto bollente in genere non lo è. Bisogna poi dire che per camminare scalzi è necessario un po’ di allenamento: se non si è abituati non si possono affrontare lunghe passeggiate a piedi nudi, in particolare se il terreno non è dei più facili… ma è importante sapere che è sufficiente un po’ di pratica per poter fare felicemente a meno delle scarpe in molti casi (ed è molto più facile di quanto probabilmente pensate), e poter quindi recuperare un rapporto corretto con le calzature: sono una protezione, quando serve proteggersi si indossano, ma quando non c’è particolare pericolo è molto più piacevole farne a meno.

Per certi versi, il camminare a piedi nudi può essere visto come una forma “ridotta” di nudismo. Come il nudismo, infatti, è un’esperienza che dà forti sensazioni di libertà e di contatto con l’ambiente, ed è una cosa che la maggior parte delle persone è molto restia a fare (e perlopiù non fa). Il tabù sociale che viene rotto dal nudismo, scoprendo i genitali, è di sicuro enormemente più grande, ma anche il camminare a piedi nudi in pubblico richiede di superare una certa barriera psicologica di “vergogna”. Rispetto al nudismo, il semplice stare a piedi nudi presenta però un enorme vantaggio: non si va contro nessuna legge, per cui, a patto di superare la barriera psicologica di “ma che cosa penserà la gente?”, si può tranquillamente andare in giro scalzi per la città, nei parchi, sui sentieri…

Prossimamente scriverò qualche consiglio per iniziare a camminare a piedi nudi, ma per il momento il messaggio che voglio dare è questo: non siete nudi se non siete scalzi… se avete superato la difficoltà di togliervi le mutande, non vorrete certo fermarvi di fronte a quella di togliervi le scarpe! E una volta che ci avrete preso gusto… purtroppo non potete andare in giro nudi ogni volta che ne avete voglia, ma almeno a piedi nudi potete farlo!

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Nudi in casa

Posted by meglionudi su 23 agosto 2006

Lo scopo fondamentale di questo blog, nel tentare di descrivere quanto è bello stare nudi, è quello di invogliare il maggior numero possibile di persone a provare il nudismo, e di dare una mano a chi magari ha già una mezza idea di farlo ma ha bisogno di qualche consiglio e incoraggiamento (a proposito: questo non vuole essere un monologo, per cui altri nudisti che leggessero e volessero aggiungere e commentare sono i benvenuti). Mi riprometto di dedicare a breve un post alla “prima volta”, ma ora comincerei dai “preliminari”.

Dunque, qualcuno vi ha messo la pulce nell’orecchio dicendo che “nudi è meglio”, che stando nudi ci si sente benissimo, liberi, eccetera… non ne siete certo convinti ma non siete nemmeno sicuri del contrario, e sotto sotto l’idea vi affascina. Vorreste levarvi il dubbio, ma non è così semplice.

Beh, secondo me il primo posto in cui iniziare a prendere un po’ di confidenza con il proprio essere nudi è casa propria. Se vivete da soli, non c’è problema. Se vivete con qualcuno che condivide i dubbi di cui sopra siete anche più fortunati, perché potete iniziare fin da subito in compagnia ma in un luogo protetto che più protetto non si può. Se vivete con qualcuno che non condivide, o con cui per il momento non volete affrontare l’argomento, allora purtroppo dovrete arrangiarvi nei momenti di solitudine.

La questione fondamentalmente è banale: in un momento in cui siete soli in casa, e vi sentite bene, rilassati (e non fa freddo: ovviamente, per quanto la temperatura a cui si sente freddo sia un fattore soggettivo, consiglio di fare questi esperimenti tra fine primavera e inizio autunno), dopo aver controllato che non ci siano finestre dalle quali possano vedervi dovete semplicemente togliervi tutti i vestiti. Facile, no? Se però la cosa vi sembra eccessivamente artificiosa, allora potete prendere l’occasione di un momento in cui vi spogliereste comunque per non rivestirvi. L’ideale è dopo un bagno o una doccia: siete già nudi, probabilmente vi sentite rilassati, che bisogno c’è di rivestirsi subito? Invece di rivestirvi, dopo esservi asciugati per bene provate a uscire dal bagno nudi come siete. Non concentratevi però sul fatto che siete nudi, anzi cercate di non pensarci affatto, e fate quello che avreste fatto indipendentemente dall’essere nudi: leggere un libro, guardare la TV, scrivere, disegnare… e se avete la grande fortuna di avere un terrazzo o un giardino al riparo da sguardi di estranei potete anche uscire e assaporare il piacere del sole e dell’aria aperta.

Non è detto che vi sentiate subito a vostro agio, anzi è abbastanza probabile che all’inizio non sia così, perché si tratta di una condizione nuova a cui non siete abituati. Per questo, non pensate dopo cinque minuti che la cosa non fa per voi e quindi è meglio rivestirsi, ma anche se quello che state facendo vi sembra strano non preoccupatevi e cercate di stare nudi il più a lungo possibile, dedicandovi a qualche attività piacevole e non focalizzandovi sul fatto che siete nudi. Quest’ultima cosa è fondamentale, perché se state lì a pensare in continuazione “sono nudo: come mi sento? sono nudo: e adesso che faccio? sono nudo: quando mi rivesto?” non riuscirete a prendere confidenza con la vostra nudità, e a percepire le sensazioni “di sottofondo” che ne derivano.

Ripetete l’esperimento qualche volta giorno dopo giorno; inoltre vi consiglio caldamente di provare a dormire nudi (ho già dedicato un post a questo argomento) e, a quel punto, a non rivestirvi appena alzati ma a rimanere nudi fino a che è possibile. Se, man mano che prendete confidenza con il vostro essere nudi, vi accorgete che vi sentite bene, non vi viene voglia di rivestirvi, e anzi magari quando ne avete la possibilità vi viene il desiderio di spogliarvi, beh, allora siete più che pronti per provare il nudismo.

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Forum italiani: “I Nudisti” e “ExtraVillage” (ex “Imbelli”)

Posted by meglionudi su 23 luglio 2006

Segnalo un paio di siti italiani con forum dedicati al nudismo: il primo è I Nudisti, che è completamente dedicato all’argomento, mentre il secondo è Imbelli, che ha al suo interno una sezione dedicata al nudismo/naturismo comprendente quattro forum i cui argomenti sono “discussioni generali”, “saune e centri benessere”, “mete all’aperto” e “naturisti unitevi!”. Mi sembrano entrambi buoni spazi di discussione, informazione e incontro.

Aggiornamento: la ex sezione dedicata al nudismo di Imbelli si è trasferita (ampliata) sul nuovo ExtraVillage.

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Dormire nudi

Posted by meglionudi su 16 luglio 2006

Se si dorme da soli, il proprio letto è un buon posto per stare nudi: si permette regolarmente al corpo di respirare alcune ore libero dai vestiti e non c’è il problema di essere visti. Inoltre, secondo la mia personale esperienza, dormire nudi è decisamente piacevole.

Si potrebbe pensare che per dormire nudi basti spogliarsi completamente e infilarsi nel letto… beh, la cosa in generale non è così semplice: andare a letto nudi è ovviamente facile, ma dormire nudi potrebbe essere inzialmente un po’ più difficile. Non perché ci sia qualcosa di non naturale nel farlo, ma per una questione di abitudine, che dipende da che cosa siete abituati a indossare quando dormite. A questo proposito, forse può essere utile la mia esperienza.

Ho sempre dormito in pigiama, lungo d’inverno e corto d’estate, e con l’intimo sotto il pigiama (slip sempre, e d’inverno anche una maglietta). Quando per la prima volta ho provato a dormire nudo, infilandomi nel letto senza niente addosso ho provato una sensazione di benessere e libertà… bello, molto bello, peccato che proprio non riuscivo a prendere sonno, e così per non passare la notte in bianco dopo un paio d’ore ho rinunciato e mi sono messo mutande e pigiama, addormentandomi poco dopo. Riprovando altre volte, stessa storia. Evidentemente mi sentivo bene (sentire il fruscio delle lenzuola contro il proprio corpo nudo è meraviglioso) ma il benessere che provavo, e la relativa sensazione di libertà (sia psicologia che fisica, dato che alcune parti del mio corpo sperimentavano una libertà mai provata, e che si manifestava soprattutto girandomi nel letto…) erano troppo intensi e mi impedivano di abbandonarmi al sonno.

Ho allora pensato di provare a procedere per gradi, e il primo passo è stato eliminare gli slip: ho continuato a dormire in pigiama, ma senza niente sotto. Anche in questo caso, le prime volte il sonno risultava un po’ difficoltoso, per quanto mi sentissi decisamente “bene” (i pantaloncini del pigiama sono larghi e lasciano molto più “liberi” rispetto agli slip, per cui provavo comunque un senso di piacere e di maggiore libertà, anche se ridotti rispetto a quando avevo provato nudo). Il sonno risultava un po’ difficoltoso ma non impossibile, per cui ho perseverato e dopo un paio di settimane dormivo benissimo senza slip, e sentendomi decisamente meglio rispetto a quando le portavo. Il passo successivo è stato allora l’eliminazione della parte superiore del pigiama, dormendo a torso nudo con indosso solo i pantaloncini, e a quella condizione mi sono abituato in pochi giorni. A quel punto, era il momento di togliere anche quelli, e di riprovare completamente nudo… e ho constatato che l’approccio graduale era stato quello giusto, riuscendo a dormire beatamente nudo in un paio di giorni.

Se normalmente dormite con addosso solo un paio di boxer, probabilmente non vi sarà difficile abituarvi a dormire nudi; se invece partite da una situazione analoga alla mia allora probabilmente vi conviene provare a seguire un percorso di “acclimatazione” graduale come ho fatto io. In ogni caso, vi consiglio vivamente di provare, in particolare se, come facevo io, dormite con slip e pigiama. Io ora, quando mi capita di dormire in pigiama, mai e poi mai lo farei con sotto gli slip: abituatevi a dormire senza e capirete quanto è scomodo averli addosso la notte (io mi domando come facessi…). La stagione migliore per iniziare a farlo è chiaramente l’estate, ma se si è abituati a dormire nudi si può tranquillamente farlo anche d’inverno (sotto coperte o piumoni, ovviamente) senza sentire il minimo freddo: provare per credere (e io sono un tipo freddoloso…).

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Perché nudi?

Posted by meglionudi su 11 luglio 2006

Immagino che moltissimi, al solo pensare all’ipotesi di passare del tempo nudi (magari un’intera vacanza) e in particolare insieme con altre persone, pensino: “Nudi?!? Ma… e perché mai???”. Proviamo allora a dare qualche risposta.

Ironicamente, la prima cosa che si può rispondere è: e perché no? Sicuramente non basta a convincere gli scettici, ma è importante tenerlo presente: che cosa c’è di male nello stare nudi? Perché, se fa caldo e non sto facendo nulla di “pericoloso” (cioè che comporti la necessità di proteggere il corpo) dovrei indossare dei vestiti? Si tratta di dover nascondere il proprio corpo? Pensateci: perché mai uno dovrebbe indossare un costume da bagno? Si appiccica al corpo quando è bagnato, dà fastidio quando si nuota, ci entra la sabbia… che bisogno c’è di un indumento del genere? Probabilmente vi staranno venendo in mente parole come “pudore” o addirittura “decenza”… ma pensateci bene: credete davvero che il corpo umano, nella sua interezza, sia indecente? La natura ci ha fatti indecenti? Secondo me è il pensare una cosa del genere che denota uno squilibrio, non certo il frequentare spiagge dove si può stare senza costume…

A parte questo, comunque, le ragioni per praticare il nudismo sono varie, alcune serie e importanti, e altre magari un po’ più “futili”. La prima cosa, e a mio avviso la più importante perché senza di essa le altre varrebbero meno, è questa: stare nudi è innanzitutto piacevole. Certo, per convincersi che stare nudi è piacevole non c’è altro modo che provare (e naturalmente vi invito a farlo), ma forse ci si può comunque fare un’idea. Provate a pensare ad una calda giornata estiva: avete presente il fastidio degli indumenti appiccicati al corpo? Oppure pensate a quando siete al mare o in piscina e uscite dall’acqua: non vi dà fastidio il costume bagnato addosso? Non sarebbe più piacevole stare nudi? E sentire il sole e la brezza sul proprio corpo, su tutto il corpo? E poter nuotare senza l’impiccio del costume da bagno? O ancora: pensate alla sensazione di sollievo che provate quando, rientrati in casa dopo una lunga giornata, vi togliete le scarpe… e pensate al piacere che potreste provare se invece di limitarvi alle scarpe vi toglieste tutto! Quando uscite dalla doccia, d’estate, avete forse una gran voglia di rivestirvi?

Stando nudi ci si sente veramente liberi, sia fisicamente che mentalmente. Lo stare nudi insieme con altre persone, poi, aiuta ad accettarsi per quello che si è, e quindi a migliorare la propria autostima: praticare il nudismo rende più forti e sicuri di sé. Lo spogliarsi completamente dei vestiti, inoltre, favorisce enormemente l’eliminazione delle barriere che di solito ci sono tra noi e gli altri: nudi siamo tutti sullo stesso piano, praticando il nudismo possiamo essere noi stessi ed esprimere meglio la nostra individualità, in modo aperto e sincero, e avere quindi rapporti interpersonali più aperti e sinceri.

Il nudismo fa quindi bene alla mente, ma fa bene anche al corpo, permettendo finalmente alla nostra pelle di respirare. E fa bene anche al portafoglio: andando in vacanza da nudisti servono molti meno bagagli, non servono vestiti solo per mostrare il proprio “status” e si risparmia anche tempo a lavare e stirare (e si risparmia detersivo, che inquina). Poi, prendendo il sole nudi, potrete finalmente avere un’abbronzatura integrale e senza righe… ovviamente con le dovute cautele sul non esporsi nelle ore più calde e sull’usare creme protettive, cautele comunque necessarie anche indossando un costume.

Insomma, praticare il nudismo è piacevole, fa bene al carattere e al corpo, è economico… che cosa volete di più?

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Nudismo e naturismo

Posted by meglionudi su 9 luglio 2006

Vedendo l’argomento di questo blog probabilmente a molti saranno venute in mente le parole “nudismo” e “naturismo”… sì, siamo in quella zona. Se qualcuno si domanda anche quale sia la differenza tra questi due termini, beh, ecco come la vedo io (tenendo presente che se chiedete a dieci persone diverse probabilmente avrete dieci risposte diverse).

Molte persone usano i due termini più o meno come sinonimi, anche se magari preferiscono l’uno o l’altro; alcuni mettono però i due termini quasi in contrapposizione, attribuendo al termine “naturismo” una connotazione più “nobile”. Secondo una definizione ufficiale, “il naturismo è un modo di vivere in armonia con la natura, caratterizzato dalla pratica della nudità in comune, allo scopo di favorire il rispetto di sé stessi, degli altri e dell’ambiente”. Il concetto chiave del naturismo è quindi “l’armonia con la natura”, rispetto alla quale lo stare nudi è un elemento che però non esaurisce in sé l’intera filosofia naturista (un altro elemento può essere ad esempio il seguire una dieta vegetariana). Il concetto base del nudismo è invece l’affermazione che stare nudi, da soli o soprattutto con altre persone, è bello, piacevole e divertente, e che la pratica dello stare nudi ha molti benefici, sia fisici che psicologici. Da un punto di vista nudista è quindi giusto e opportuno stare nudi anche in casa, se possibile, oppure organizzare “feste nudiste” o cose del genere, che invece non hanno particolarmente senso da un punto di vista puramente naturista.

Personalmente preferisco il termine “nudismo”, perché si riferisce chiaramente a ciò che io ritengo l’aspetto fondamentale, cioè lo stare nudi. Il termine “naturismo” si presta ad equivoci con “naturalismo” e a commistioni new age che non mi interessano. Comunque, trovo che la contrapposizione sia poco importante e anche abbastanza stupida, per cui non importa quale termine usate e come preferite definirvi (se volete definirvi in qualche modo)… l’importante è stare nudi!

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Meglio nudi!

Posted by meglionudi su 8 luglio 2006

Avete letto bene: questo blog è dedicato allo stare nudi, perché nudi si sta meglio. I perché di questo verranno poi (non posso scrivere tutto nel primo post…), fatto sta che stare nudi è uno dei piaceri più semplici e allo stesso tempo più grandi della vita, anche se purtroppo la maggior parte delle persone non ne approfitta. In questo blog cercherò quindi di spiegare perché nudi è meglio, segnalerò link a siti sull’argomento, darò consigli, e racconterò la mia personale esperienza di autoeducazione alla nudità (ah, se pensate di trovare racconti erotici avete capito male). E se chi capiterà su queste pagine sarà incuriosito e spinto a sperimentare in prima persona che nudi si sta meglio… missione compiuta.

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