Fin da bambino sono sempre stato attratto dall’idea di poter stare nudo e scalzo… A parte però qualche “esperimento” in casa quando ero solo, sono a lungo rimaste delle fantasie che sotto sotto mi intrigavano ma che consideravo bizzarre e anche un po’ sconvenienti. Ho poi scoperto l’esistenza (in teoria) del nudismo, ma purtroppo non è una cosa facile da sperimentare realmente, per cui è ahimè rimasto per lungo tempo solo un “vorrei provare”… Ha invece avuto conseguenze più immediate lo scoprire per caso su Internet l’esistenza dei “barefooters”: c’era dunque gente a cui piaceva andarsene in giro a piedi nudi e che metteva addirittura in rete siti con foto, articoli e consigli per invitare a fare altrettanto! Dato che stare a piedi nudi, al contrario di stare nudi, è una cosa che si può provare a fare con relativa facilità, questa scoperta mi ha spinto a provare un po’ anch’io, visto che a quanto pareva non ero l’unico al mondo ad avere questo bizzarro desiderio. Approfittando dei momenti in cui ero a casa da solo ho allora cominciato a lasciar perdere le ciabatte e a starmene in casa scalzo, e ho provato a camminare un po’ in giardino a piedi nudi: ricordo che la scoperta della sensazione del contatto con l’erba umida è stata meravigliosa.
Un giorno poi, mentre ero in giro in bicicletta lungo il fiume, mi è capitato di percorrere tra l’altro un tratto di sentiero tra gli alberi dove non passava quasi nessuno. Tornando mi sono detto: beh… perché no? Così sono sceso dalla bicicletta, mi sono guardato i piedi, ho esitato un po’… ho tolto i sandali e appoggiato i piedi nudi sul terreno… qualche altro attimo di esitazione e poi mi sono incamminato sul sentiero scalzo, con la bici a mano. Mentre mi levavo i sandali pensavo una cosa tipo “Ma che sto facendo? Ma lo voglio proprio fare davvero?” e così pure mentre muovevo i primi passi a piedi nudi… e poi pensavo “E se mi vede qualcuno?”. A parte questo comunque, appoggiando i piedi scalzi sul terreno e cominciando a camminare ho provato, con un certo stupore, una sensazione molto diversa da quello che mi aspettavo e che avevo provato in precedenza. Camminare scalzi sul parquet o sui tappeti di casa infatti è piacevole ma non è certo una sensazione “forte”, e un piede nudo nell’erba penso che l’abbiano messo tutti… ma camminare a piedi nudi su quel sentiero con un po’ di sassolini era decisamente un’altra cosa. Di solito quando cammino sono abituato a vedere con gli occhi, sentire i suoni e gli odori… invece stavo sentendo il terreno, provavo un forte insieme di sensazioni che venivano dai miei piedi, e a cui non ero per niente abituato. Da qualche parte avevo letto che le prime volte che si cammina a piedi nudi è un po’ come sentire una sinfonia dopo aver portato per una vita i tappi nelle orecchie, cioè una sensazione quasi assordante… beh, proprio così. Quei sassolini che alla vista mi sembravano piccoli e insignificanti (e che quando non ero scalzo a dire il vero non avevo praticamente nemmeno notato), li sentivo benissimo sotto i piedi nudi, e spesso mi sembravano aguzzi. Non sentivo dolore, ma spesso fastidio, però ho continuato fino al termine di quel tratto di sentiero (che comunque era breve, avrò camminato per dieci minuti soltanto), poi dato che ero quasi arrivato in città, mi immettevo su una strada di campagna non più in mezzo agli alberi e dove passava gente, e mi sentivo i piedi un po’ indolenziti, ho rimesso i sandali (e devo dire che desideravo abbastanza farlo). In quel momento, altra cosa che mi ha colpito: mi è sembrato di rimettermi i tappi nelle orecchie. Voglio dire che nonostante i sassetti aguzzi e i piedi indolenziti, la mancanza di quelle sensazioni di poco prima non mi sembrava una bella sensazione. Insomma, quell’esperienza a piedi nudi è stata una cosa strana, anche se non la definirei particolarmente piacevole… mi sono però detto che forse camminare sempre con le scarpe è un po’ come andare in giro con il naso tappato: certo, eviti i cattivi odori, ma ti perdi anche un sacco di profumi e comunque ti perdi tantissime sensazioni.
Quell’eperienza comunque è rimasta sostanzialmente isolata, e le mie successive “prove” a piedi nudi sono avvenute un anno dopo, l’estate successiva. L’idea di camminare scalzo, e il ricordo della prima “strana” esperienza e delle sensazioni che mi aveva dato, continuavano a stuzzicarmi. Così, avevo continuato a stare un po’ scalzo in casa quando potevo, e quando sono andato al mare mi sono “esercitato” un pochino. Lì infatti l’ambiente era propizio: data la vicinanza della spiaggia capitava di vedere alcune persone (soprattutto ragazzi) a piedi nudi anche in paese, per cui la cosa non dava molto nell’occhio. Lì mi sono concesso allora alcune brevi passeggiate a piedi nudi (qualche decina di minuti per volta), andando e tornando dalla spiaggia scalzo o girando per il paese scalzo. Anche se continuavo ad esitare un po’ al momento di levarmi i sandali, quelle camminate a piedi nudi mi piacevano: provavo solo un po’ di fastidio in certi tratti dove l’asfalto era più granuloso, ma nel complesso mi sentivo bene e sentivo di fare una cosa che mi piaceva.
Tornato a casa, ho deciso di riprovare il sentiero dell’anno precedente, quello della mia prima esperienza. Sono andato ancora sul posto in bicicletta, ma stavolta un po’ più in là, in modo da fare un tratto lungo circa il doppio (cioè circa venti minuti di cammino). Sono sceso dalla bicicletta, mi sono guardato intorno, mi sono guardato i piedi… ho esitato un po’ come al solito e poi ho tolto i sandali, e mi sono incamminato a piedi nudi. Beh, con mia grande soddisfazione ho notato che provavo ancora un po’ di fastidio (e mi sono anche reso conto che come “palestra” per la prima volta mi ero scelto un terreno un po’ difficile) ma che l’esperienza era decisamente piacevole. Era veramente bello sentire il terreno sotto i piedi nudi, sentire i tratti più caldi (quelli al sole) e quelli più freschi (in ombra), quelli di terra umida e compatta e quelli quasi sabbiosi, sentire le diverse sensazioni date dall’erba, dalla terra, e anche dai sassolini… per non parlare del fango, affondare i piedi nudi nel fango è stupendo! E poi provare il piacere infantile di lasciare l’impronta del proprio piede nudo nella terra (tra l’altro ho notato che a piedi nudi si lasciano orme più leggere che con le scarpe). Ciò che comunque mi ha convinto del fatto che mi piace camminare a piedi nudi è il fatto che, al contrario dell’anno precedente, poi non avevo nessunissima voglia di rimettermi i sandali… e quando l’ho fatto ho provato una sensazione strana, un po’ come se mi avessero appena fatto un’anestesia. Mi sono reso conto che chi non ha mai camminato scalzo non ha la minima idea della varietà delle superfici e dei terreni su cui passa, e soprattutto non ha la minima idea dell’incredibile gamma di sensazioni che queste superfici potrebbero dargli se ci camminasse sopra a piedi nudi.
Da allora, ho camminato a piedi nudi spesso, e sono tornato molte volte su quel sentiero della prima esperienza. Ogni volta che posso farlo, provo lo stesso senso di benessere e libertà… ovviamente, come ho scoperto e sperimentato poi, è molto meglio stare completamente nudi, ma quando non è possibile (cioè, purtroppo, quasi sempre), lo stare almeno a piedi nudi è un piccolo grande piacere da non sottovalutare, anche perché è veramente a buon mercato.